Maratea Tortora Praia a mare San Nicola Arcella Scalea Santa Maria del Cedro Cirella Diamante
Belvedere Marittimo Sangineto Cittadella del Capo Cetraro Acquappesa Guardia Piemontese Fuscaldo
Paola San Lucido Torremezzo di Falconara Fiumefreddo Bruzio Longobardi Belmonte Amantea
Clicca qui ed entra nei portali della Pubblisystem

Cosa trovi a:
Cirella

<<<-o->>>
Tirreno in Vetrina è il portale per pianificare al meglio le tue vacanze sulla Costa Tirrenica della provincia di Cosenza. L'offerta varia dagli hotel ai ristoranti, dai camping ai locali notturni e molto altro ancora. Tante proposte per tutte le tasche. Il funzionamento è semplice ed efficace: sarà sufficiente cliccare sulla località che vi interessa e troverete le migliori offerte. E poi notizie ed informazioni sui centri storici e sul territorio circostante. Inoltre, nella sezione vetrine, tante proposte per lo shopping con la selezione delle migliori aziende ordinate per categoria, per soddisfare ogni tua esigenza con un semplice click.

La storia
Cirella è un piccolo paesino dell'alto tirreno cosentino che si trova a 27 metri sul livello del mare. Interessata dal fenomeno turistico per la bellezza del passaggio sia marino che collinare, le ampie spiagge, la bella scogliera ricca di storia e di archeologia, il clima sempre mite anche nella stegione invernale, la popolazione accogliente, Cirella è luogo privilegiato di villeggiatura, ed è proprio per questo che nei mesi di luglio e agosto cresce parecchio.
Il territorio di Cirella è stato abitato dall'uomo sin dal paleolitico superiore, come si evince dal materiale litico ed osseo trovato durante gli scavi del 1934 nell grotta dello scoglio di San Giovanni.
Cirella di ingrandì con l'arrivo dei romani. Uno storico dell'800 scriveva: "Nri territori di Cirella furono trovate monete consolari, imperiali e metapontine. Fuori della città si ammirano le vestigia di tre templi del paganesimo e intorno a queste reliquie si trovano innumerevoli tombe, coperte di mattoni nelle quali si conservano lucerne, monete e l'istrumento del proprio lavoro".
Ignoriamo se vi sia stata soluzione di continuità tra i paleolitici delle grotte di S. Giovanni, a Cirella, ed i primi insediamenti in capanne dell’Eneolitico.
Vero è che Cirella, come entità proturbana, ha origini mitiche, di probabile mediazione corinzia. Ciò è accertato dai resti del tempio di Aristeo, difatti da una relazione Apollo – ninfa Carene era nato il dio agricoltore e pastore, che insegnò agli uomini l’arte dell’innesto, soprattutto su oleastro, l’uso del caglio nel latte, la costruzione dell’alveare. I primitivi ubicarono il culto di Apollo sulla sommità del Pollino, alla sorella Artemide consacrarono l’”Aretemisio” sulla destra del Rosa, ne poteva essere privato d’un santuario il figlio Aristeo, ed eccolo nell’omonima contrada “Arieste”, vicinissimo a quello della madre, la ninfa Carene.
E’ probabile, però, che il tempio della ninfa vada identificato con l’attuale chiesa della Madonna dei Fiori. Ciò si desume dal ritrovamento d’un mastodontico colonnato murato nei piedritti della stessa, da spezzoni di colonne posti all’estremità di un muro di sostegno a Sud dell’edificio, da un capitello a fogliame corinzio. Pare che ogni colonna terminasse con un capitello del genere. Il culto di Hera, dall’epiteto di Bunia, “Bounaia”, della collina, era giunto sulla costa a Nord di Cirella, sinistra dell’Abatemarco, dall’Arcocontino, tra l’VIII ed il VII secolo a.C. In insenature, compresa la cirellesi, commerciarono i Fenici, per cui il culto di Carene potrebbe essere stato di mediazione africana. Menziona Cirella Diodoro siculo; Stradone la ubica non lontano da Laos; Silio Italico afferma che, con altre polis della costa, fu distrutta da annibale; Plinio il Vecchio vi “localizza il Parthenius, porto dei Focei (etnia, questa, che aveva partecipato alla guerra di Troia); la Tabula Peutingeriana la pone all’ottavo miglio a Sud di Laos; Idrisi ne fa un punto di Riferimento per la navigazione araba nel Mediterraneo. Conobbe il Cristianesimo, si vuole durante la predicazione apostolica.
Vero è che Cirella nel 649 era diocesi ed il suo vescovo di nome Romano aderì al sinodo lateranense di Martino I. Fu dominio longobardo e più volte distrutta dai Saraceni. Catastrofica l’invasione dell’850 che costrinse i Cirellesi a rifugiarsi in collina. Coi Normanni, a fine XI secolo, avvenne l’incastellamento. Il nuovo agglomerato si costituì intorno al castello, dove conquistatori-avventurieri davano una nuova forma di governo: il feudalesimo jure Francorum. Molte famiglie si succedettero nella baronia, successivamente, ducato di Cirella.
Nel 1558 fu fondato il monastero dei Minimi con annessa chiesa di S.ta Maria delle Grazie.
Il 28 Marzo del 1568 furono emanati i “Capitoli” o “Statuti” della Terra di Cirella. Alla fine del secolo, una volta dimesse le “imprese” di zucchero, divenne celebre in Europa per la bontà del suo vino, detto “Chiarello”; per l’uva passa e l’olio. Industrializzò le fronde di mirto e di lentisco per la concia delle pelli. Tuttavia, nello stesso secolo, patì feroci assalti turcheschi: noto quelli dell’Estate del 1552 e del Settembre del 1562, per cui si diede inizio alla costruzione della torre (vedetta-difesa) sull’isola. Ma fu atroce quello del 6 giugno 1640 nel quale Cirella fu bruciata e 42 Cirellesi portati via. Le chiese della terra appagavano le esigenze spirituali dei Terrazzani: La Chiesa - madre o di S. Nicola con annessa torre campanaria e piazzetta antistante. Da un “Apprezzo” dei primi del 1600 sappiamo che, all’epoca, vi celebravano 14 sacerdoti, assistiti da chierici e da un gran numero di laici. Nel centro della Terra vi era la chiesa di S.ta Maria della Neve, antichissima, probabilmente precedette il costituirsi dell’agglomerato. Nei primi del 1600 era congrega femminile. Extra moenia, all’inizio della salita, i resti della Chiesa dell’Annunziata, congrega maschile. Annessa al monastero dei Minimi, Santa Maria delle Grazie, costruita nel 1558 ed ancora in funzione alla fine del XIX secolo.
Una chiesetta a botte, S.ta Maria del soccorso, con resti di affreschi. Alla marina era aperta ai fedeli la Chiesetta di San Giovanni e nei pressi un tempio dedicato a Mercurio, non lontano dalle grotte paleolitiche. La chiesetta ed il tempio di Mercurio sono stati distrutti alla fine degli anni ’60. Nei pressi dell’attuale Chiesa Madre di S.ta Maria dei Fiori vi era un monastero di monaci forensi.
Il centro medievale, vessato durante le guerre napoleoniche, non sopravvisse alle vicissitudini degli eserciti francesi ed inglesi.
Intorno al 1808 Cirella cessòcome “Università” autonoma e fu aggregata a Majerà, dal 1811, fino al 1876, quando, spontaneamente, passò a Diamante, che, inizialmente, assunse la denominazione: “Comune di Diamante – Cirella”.


Il link


Il meteo


"Tirreno in Vetrina" è un prodotto Pubblisystem - P.Iva 02456860788 - Tutti i diritti riservati - 2008